lunedì 9 febbraio 2015

E San Marone sia...

Oggi in Libano di festeggia San Marone, chi è?
Visse a cavallo tra il IV ed il V secolo, eremita nei pressi della città di Ciro in Siria. Scovate le rovine di un tempio pagano, Marone volle dedicarlo all’unico vero Dio, trasformandolo così nel suo luogo privilegiato di preghiera. Si guadagnò la fama di taumaturgo, compiendo prodigiose guarigioni sia fisiche che psichiche. Purtroppo non si hanno notizie più approfondite e storicamente attendibili su di lui, nonostante la sua popolarità. Alcune province confinanti si contesero il possesso dei suoi resti, che infine furono tumulati nel celebre monastero di Beth-Maron, nella regione siriana di Apamea, nei pressi della fonte del fiume Oronte.
La congregazione maronita si diffuse in Libano quando il primo discepolo di Marone Abramo di Cirro si rese conto che pochi in Libano praticavano il Cristianesimo e usò la figura di Marone come esempio morale per convertirli al Cristianesimo. Storicamente erano chiamati maroniti coloro che si rifacevano all’eremita san Marone (morto nel 410). Erano cristiani come tutti, fedeli ai sette Concili ecumenici convocati fino ad allora: erano indicati come maroniti poiché vivevano secondo la spiritualità di san Marone e dei suoi discepoli. Invece la Chiesa maronita, istituzionalmente intesa, è nata con il vescovo san Giovanni Marone, che nel 687 i maroniti che erano nel Libano elessero come primo patriarca, con il titolo di patriarca d’Antiochia (e di tutto l’Oriente). 
La Chiesa maronita è una vera chiesa sui iuris: è formata da gerarchia e fedeli, divisi in parrocchie, raggruppate in eparchie (diocesi) con il loro vescovo. Poi ci sono, nell’alto della piramide, il sinodo e il patriarca, capo e padre (caput et pater)  della Chiesa maronita. Nella Chiesa maronita esistono tre ordini religiosi e una congregazione religiosa, tutti maschili; mentre a livello femminile ci sono diversi monasteri sui iuris di monache e alcune congregazioni religiose. Come le Chiese orientali, quella maronita da sempre ha un clero anche di coniugati. Il seminarista, prima di accedere all’ordinazione diagonale e presbiterale, deve decidere se sposarsi oppure non. Se opta per la prima ipotesi, si sposa e solo successivamente verrà ordinato. Fino a qualche tempo fa i vescovi attendevano che la famiglia fosse solida, con qualche figlio, prima di ordinare il nuovo sacerdote. Oggi si attende un minimo di cinque anni dopo il matrimonio.
Fino alla prima guerra mondiale il Libano era quasi identificato con i maroniti. L’Impero ottomano aveva lasciato un’ampia autonomia di governo ai patriarchi maroniti e al Libano, ‘protetto’ dalle cinque potenze occidentali. I cristiani nel 1932 erano ancora il 62% della popolazione. E’ per opera dei patriarchi maroniti e per merito delle loro politiche ed amicizie con l’Occidente che il Libano ha ottenuto l’indipendenza nel 1943: nel “Patto nazionale” ai cristiani viene garantita la presidenza della Repubblica, ai sunniti quella del governo, agli sciiti quella del parlamento. Il parlamento è diviso per metà tra cristiani e musulmani. L’accordo allora fu solo verbale ed è stato messo per iscritto solo con gli accordi di Taif del 1990...

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